ELECTRONIC VOICE PHENOMENA - EVP

Lasciamo per ultimo questo approfondimento perché qui smettiamo di parlare di concreto e di concetti scientificamente riconosciuti, e iniziamo a parlare di teorie paranormali.

COS'E' L'EVP

Evp è l'acronimo di Electronic Voice Phenomena, ossia "fenomeno delle voci elettroniche". Esso riguarda la rilevazione di voci di presunti spiriti in registrazioni su supporti magnetici o digitali, oppure tramite trasmissioni radio o tv. Queste voci verrebbero dall'aldilà o da piani dimensionali diversi dal nostro.

L'esplosione di questi tipi di avvenimenti si ha con i primi strumenti radio dove la ricezione spesso distorta del segnale diede alito alla forte credenza spirituale popolare. Numerosi studiosi si misero all'opera nell'analizzare questo presunto fenomeno paranormale e tra i più famosi si ricorda Raudive che costruì il "diodo rivelatore", che altro non era che un rudimentale circuito radio dalla forte imprecisione sulle lunghezze d'onda, cosa che causava un miscuglio tra i segnali captati e quindi un maggiore disturbo.

Ulteriori studi sono stati svolti anche recentemente effettuando varie modifiche ai sistemi di ricezione cercando di limitare i disturbi radio e dimostrare l'autenticità delle voci che sono risultate in alcuni casi afone, in altre molto simili a voci umane; in taluni casi con cadenza regolare, altre con anomalie fonetiche irregolari; oppure ancora accelerate o rallentate; in altri casi ancora si udirebbero parole di lingue diverse. Tutto ciò però non fa altro che spingerci verso spiegazioni più razionali:

-Apofenia
Si tratta di attribuire un significato specifico a dati casuali senza senso.

-Pareidolia
Il cervello rielabora un suono casuale e lo interpreta cercando un'assonanza verso qualcosa dal significato linguistico conosciuto; un divertente esperimento della capacità di interpretazione della mente può essere eseguito scrivendo un testo sensato con parole le cui lettere sono tutte scombinate: in fase di lettura il cervello leggerà ogni parola correttamente senza rendersi conto del miscuglio letterale. Questa capacità interpretativa automatica (e spesso immediata) del cervello ben collima con il poliglottismo, perché la mente umana ha in questo caso un vocabolario più ampio nel quale eseguire l'associazione suono/parola, potendo così sopperire alla mancanza di un vocabolo assonante nel linguaggio familiare con una parola in lungua diversa.

In poche parole sentiamo ciò che vogliamo sentire. Entrambi i casi sopra citati sono ancora più semplici da ottenere nel momento in cui si parla di ricezione delle voci tramite radio o televisioni, dove nel segnale distorto possono proprio esserci parole o parti di esse che indirizzano il cervello umano alla rielaborazione in modo più deciso.

Alla transcomunicazione audio si accosta anche quella video, manomettendo televisori comuni per renderli inutilizzabili alla ricezione di normali programmi televisivi cercando di intravedere nel segnale distorto immagini sensate. Anche in questo caso la mente gioca un ruolo interpretativo sbarlorditivo, così come accade in maniera più grossolana con le comuni macchie di Rorschach.