CAMPI ELETTROMAGNETICI - EMF

Questo è l'approfondimento più complesso che probabilmente affrontiamo: spiegare i campi elettromagnetici non è semplice, ma ci proviamo.

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Forse è meglio partire dalla base, senza però andare troppo nel dettaglio. La materia che ci circonda è costituita da atomi, formati a loro volta da particelle elettricamente cariche (in modo positivo e negativo) e da particelle neutre.

Di per se ogni carica elettrica genera un campo elettrico, più forte nei pressi della carica e via via più debole allontanandosi. Se la carica elettrica poi è in movimento, allora si genera anche un campo magnetico e la loro relazione è proporzionale: più è intensa la corrente elettrica, più è forte il campo magnetico.

Tuttavia è possibile la presenza del solo campo magnetico se ad esempio le cariche positive e negative in movimento si annullano. Guardandoci attorno possiamo trovare anche la situazione inversa: se un elettrodomestico è attaccato alla presa ma spento, genererà un campo elettrico, ma alcun campo magnetico. Gli stessi cavi degli elettrodomestici sono composti da due fili di corrente a senso inverso che quando in funzione ne limitano il campo magnetico.

COSA SONO I CAMPI ELETTROMAGNETICI

I campi elettrici e quelli magnetici, come detto, decrescono allontanandosi dalla fonte che li genera. Se però questi campi variano rapidamente, allora generano un'onda elettromagnetica.

La frequenza è il numero di oscillazioni compiute dall'onda in un secondo e si misura in Hertz. Guardando l'immagine seguente si può anche notare come più la frequenza aumenta, minore è la lunghezza d'onda.


L'insieme di tutte le possibili radiazioni al variare della frequenza si chiama spettro elettromagnetico e potremmo collocare gli impianti elettrici all'estremo delle frequenze basse (dette non ionizzanti, tra 0 e 10^15Hz) ed i raggi gamma tra quelle più alte (identificate come ionizzanti, oltre i 10^15Hz).

Le frequenze non ionizzanti le possiamo distinguere in "frequenze estremamente basse" (ELF, quelle rilevate dal nostro strumento di indagine) che giungono fino a 300Hz, e "radiofrequenze" (RF) comprese tra i 300KHz e 300GHz. Del primo gruppo appartengono i campi elettromagnetici generati dagli elettrodomestici e dagli impianti elettrici; di questi si misura sostanzialmente il solo campo magnetico dato che a tali basse frequenze il campo magnetico si propaga inalterato attraverso gli ostacoli mentre quello elettrico viene schermato. I cellulari, le stazioni radio, i radar, ecc sono invece sorgenti di campi elettromagnetici a frequenza più elevata, ma sempre non ionizzante.

COME SI RILEVA UN CAMPO ELETTROMAGNETICO

Un campo elettromagnetico si rileva tramite un'antenna, che è un conduttore percorso da corrente (generata dal dispositivo nel caso di trasmissione o indotta dai campi presenti nel caso di ricezione). Un'antenna però non funziona nello stesso modo in tutte le direzioni e sotto riportiamo un esempio di antenna verticale, quindi unidirezionale: se emetterà campi elettromagnetici ad esempio, non avrà irraggiamento nella propria direzione ed il campo sarà maggiore in senso perpendicolare. Per questo motivo è molto importante l'orientamento dello strumento in fase di misurazione.


Con un rilevatore di campi elettromagnetici alla mano siamo quindi in grado di conoscere se in un determinato punto, secondo uno specifico orientamento, in uno specifico range di frequenze, vi siano dei campi elettromagnetici e di quale intensità. L'intensità del campo è misurata in microTesla o milliGauss, dove 1 microTesla equivale a 0,01 Gauss.

Spesso ci si chiede quale strumento sia più adatto allo scopo, ma la risposta è tanto semplice quanto insoddisfacente: "dipende da cosa si vuole misurare". Nel campo del ghost hunting spesso si confronta il K2 con altri strumenti di misurazione creando dibattiti accesi. Ebbene, se ci fosse una qualsiasi certezza che i fenomeni paranormali creino campi elettromagnetici a frequenze particolarmente basse come gli impulsi delle reti elettriche, allora senza dubbio il nostro strumento sarebbe migliore perché si focalizza su un range di basse frequenze ristretto (30-300Hz). Non essendoci concretezza in questa ipotesi però, un K2 potrebbe risultare più utile giacché al contrario analizza frequenze fino a 20000Hz. Va da se però che aumentando il raggio di ricerca, aumentano anche i motivi per cui il sensore reagisce e potrebbe non essere ciò che si vuole ottenere. A tal proposito si è dimostrato in alcuni video in rete che il K2 ad esempio non viene influenzato dalle onde di una wifi (perché su frequenze fuori range rilevato); corretto, ma qual'è il punto? Dimostrare che sotto un ponte un tir non ci passa, non esclude che ci passano le persone a piedi, le biciclette, i tricicli, le monovolume, le moto e centinaia di altri veicoli... e non si può sapere quali di questi sia passato date le molteplici possibilità, quindi è un po' un azzardo affermare che se non ci è passato il tir, probabilmente allora è stato il fantasma, non trovate?

I PERICOLI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI

Chiudiamo con una piccola postilla riguardo gli effetti dei campi magnetici sul materiale biologico, argomento che si potrebbe vastamente approfondire.

Precedentemente abbiamo accennato ad una distinzione tra onde non ionizzanti ed ionizzanti. Quest'ultime, superiori a 10^15Hz, sono costituite da fotoni che hanno ciascuno energia sufficiente per spezzare un legame chimico: se una molecola assorbe il fotone di un'onda del genere essa viene spezzata, e se questa è il DNA di una cellula esso può danneggiarsi irrimediabilmente dando luogo a processi degenerativi che tutti noi conosciamo come tumori. L'energia del fotone è direttamente proporzionale alla frequenza dell'onda, quindi maggiore è la frequenza, maggiore è il potenziale danno. Non a caso gli ultravioletti sono tra le prime onde di frequenza dannosa appena sopra lo spettro della luce visibile che rientra invece tra le onde non ionizzanti. Ovviamente vale il concetto che è l'energia del singolo fotone ad avere tali capacità distruttive, per cui l'insieme di molteplici onde non ionizzanti non faranno mai un'onda ionizzante, seppure in alcuni casi possono anch'esse produrre degli effetti e questioni sulla pericolosità dell'intensità dei campi a bassa frequenza (elettrosmog) tiene ancora banco con posizioni contrastanti.