PALAZZO MORANDO
Palazzo Morando, sito in Via Sant'Andrea 6 a Milano, è la casa di Costume Moda Immagine.
LA LEGGENDA
La storia che ha attratto l'interesse del mondo del paranormale è piuttosto recente ed è targata 2007. Una delle testate giornalistiche più note, "il Giornale", pubblica il 24 aprile un articolo nel quale si "annunciava" che dopo mezzo secolo dalla sua scomparsa, la contessa Lydia Caprara Morando Attendolo Bolognini sarebbe tornata nella sua residenza sotto le vesti di uno spirito. Tale presenza si aggirerebbe tra le stanze del rinnovato palazzo durante le ore notturne spostando mobili ed oggetti di ogni tipo, dai quadri ai reperti ora esposti nel Museo di storia contemporanea ora presente in loco. A quanto riferito da Roberto Guerri, allora direttore delle Civiche raccolte storiche di Milano, è capitato più di una volta che dipendenti delle pulizie presenti al mattino presto prima dell'apertura al pubblico ne abbiano potuto testimoniare la presenza tra porte e finestre inspiegabilmente aperte ed altre che sbattono all'improvviso. In più di un'occasione inoltre, lo spettro avrebbe anche chiaramente parlato chiedendo cosa quelle persone ci facessero in casa propria. A quanto pare il fantasma è anche parecchio suscettibile sulla gestione stessa degli spazi, facendo capire molto chiaramente quale disposizione di cose e oggetti è di suo gradimento.
LA SMENTITA
Entrati in contatto con l'attuale Conservatore Responsabile della Casa Museo sita in Palazzo Morando, Ilaria De Palma, abbiamo ricevuto l'immediata smentita di quanto raccontato ormai 17 anni fa. La notizia del fantasma sarebbe stata un'invenzione dell'allora direttore come trovata pubblicitaria per attirare l'attenzione sul Museo. Ilaria, al contrario, si è adoperata nel corso degli anni in carica di conservatrice alla riabilitazione del buon nome della contessa perché venga ricordata e sia di ispirazione per ciò che è stata da viva e non per essere un fantasma che si fa notare in modo spettacolare. Anche in tema esoterico stesso, la contessa andrebbe considerata non per il suo fantasma, ma per la sua collezione (quella si reale) di opere esoteriche che oggi sono conservate alla Biblioteca Trivulziana del Castello Sforzesco. Prima di salutarci, Ilaria ci raccomanda la lettura del libro "Ritratto di una contessa" a cura di Maria Cristina Brunati (Officina Libraria).
CONCLUSIONE
Il caso di Palazzo Morando e della contessa Lydia è un chiaro esempio di come il paranormale è spesso sfruttato dagli enti stessi per far clamore e raccogliere curiosità. Come quasi sempre accade, anche da parte di chi si occupa di "indagini paranormali" (mettiamo tante virgolette), si preferisce il finto clamore superficiale dell'esoterico a un qualcosa di ancor più interessante e reale come in questo caso sarebbe stato porre i riflettori su una collezioni di libri di indubbio interesse. Questi comportamenti purtroppo non fanno altro che screditare il mondo paranormale su cui forse davvero in pochi hanno un reale interesse ed a nostro avviso anche rendere nota una smentita di questo tipo che annulla totalmente qualsiasi aspetto paranormale della vicenda significa fare del bene al paranormale stesso (oltre che alla propria etica, qualora esista). Ringraziamo dunque Ilaria per la cortesia nel rispondere alle nostre attenzioni e per l'aiuto dato sia alla verità, sia all'incognito.

LA LEGGENDA
La storia che ha attratto l'interesse del mondo del paranormale è piuttosto recente ed è targata 2007. Una delle testate giornalistiche più note, "il Giornale", pubblica il 24 aprile un articolo nel quale si "annunciava" che dopo mezzo secolo dalla sua scomparsa, la contessa Lydia Caprara Morando Attendolo Bolognini sarebbe tornata nella sua residenza sotto le vesti di uno spirito. Tale presenza si aggirerebbe tra le stanze del rinnovato palazzo durante le ore notturne spostando mobili ed oggetti di ogni tipo, dai quadri ai reperti ora esposti nel Museo di storia contemporanea ora presente in loco. A quanto riferito da Roberto Guerri, allora direttore delle Civiche raccolte storiche di Milano, è capitato più di una volta che dipendenti delle pulizie presenti al mattino presto prima dell'apertura al pubblico ne abbiano potuto testimoniare la presenza tra porte e finestre inspiegabilmente aperte ed altre che sbattono all'improvviso. In più di un'occasione inoltre, lo spettro avrebbe anche chiaramente parlato chiedendo cosa quelle persone ci facessero in casa propria. A quanto pare il fantasma è anche parecchio suscettibile sulla gestione stessa degli spazi, facendo capire molto chiaramente quale disposizione di cose e oggetti è di suo gradimento.
LA SMENTITA
Entrati in contatto con l'attuale Conservatore Responsabile della Casa Museo sita in Palazzo Morando, Ilaria De Palma, abbiamo ricevuto l'immediata smentita di quanto raccontato ormai 17 anni fa. La notizia del fantasma sarebbe stata un'invenzione dell'allora direttore come trovata pubblicitaria per attirare l'attenzione sul Museo. Ilaria, al contrario, si è adoperata nel corso degli anni in carica di conservatrice alla riabilitazione del buon nome della contessa perché venga ricordata e sia di ispirazione per ciò che è stata da viva e non per essere un fantasma che si fa notare in modo spettacolare. Anche in tema esoterico stesso, la contessa andrebbe considerata non per il suo fantasma, ma per la sua collezione (quella si reale) di opere esoteriche che oggi sono conservate alla Biblioteca Trivulziana del Castello Sforzesco. Prima di salutarci, Ilaria ci raccomanda la lettura del libro "Ritratto di una contessa" a cura di Maria Cristina Brunati (Officina Libraria).
CONCLUSIONE
Il caso di Palazzo Morando e della contessa Lydia è un chiaro esempio di come il paranormale è spesso sfruttato dagli enti stessi per far clamore e raccogliere curiosità. Come quasi sempre accade, anche da parte di chi si occupa di "indagini paranormali" (mettiamo tante virgolette), si preferisce il finto clamore superficiale dell'esoterico a un qualcosa di ancor più interessante e reale come in questo caso sarebbe stato porre i riflettori su una collezioni di libri di indubbio interesse. Questi comportamenti purtroppo non fanno altro che screditare il mondo paranormale su cui forse davvero in pochi hanno un reale interesse ed a nostro avviso anche rendere nota una smentita di questo tipo che annulla totalmente qualsiasi aspetto paranormale della vicenda significa fare del bene al paranormale stesso (oltre che alla propria etica, qualora esista). Ringraziamo dunque Ilaria per la cortesia nel rispondere alle nostre attenzioni e per l'aiuto dato sia alla verità, sia all'incognito.