ILLUSIONI DEL SONNO

A molte persone è capitato almeno una volta nella vita di sperimentare alcune sensazioni molto particolari (spesso inquietanti) durante la dormiveglia, come la presenza di qualcuno vicino al letto o addirittura seduto al proprio fianco, o l'essere certi che qualcuno l'abbia chiamato per nome. Per quanto vivide, queste esperienze e moltre altre non sono reali e hanno un nome ben preciso: illusioni ipnagogiche ed illusioni ipnopompiche.



PRIMA DI ADDORMENTARSI E DI SVEGLIARSI

Il momento in cui passiamo dalla veglia al sonno è chiamato "stato ipnagogico" e quello in cui passiamo dal sonno alla veglia è detto "stato ipnopompico". In questi due frangenti è del tutto normale che il nostro cervello induca delle forti sensazioni solitamente tattili, visive ed uditive, tali da creare una vera e propria allucinazione. E' ben difficile per il soggetto riuscire a distinguere illusione da realtà, tanto che se avviene nella fase del risveglio possono volerci lunghi attimi prima di rendersi conto di ciò che in realtà non è successo, sempre che si riesca a distinguerlo. Altre volte invece il soggetto non si rende proprio conto dell'illusione vissuta, rimanendo sopita nella mente e pronta a risvegliarsi come un ricordo reale.

LE ESPERIENZE PIU' FREQUENTI

Tra le esperienze più frequenti di illusioni del sonno, se ne riscontrano cinque:

- Una presenza nella stanza:
  Il soggetto è più che certo o vede addirittura che nella stanza vi sia qualcun altro.
- Una presenza sul letto:
  Il soggetto percepisce la pressione di qualcuno seduto o che si siede sul letto.
- La chiamata del proprio nome:
  Il soggetto è convinto che qualcuno lo abbia chiamato.
- Lievitazione extracorporea:
  Il soggetto ha la netta sensazione di lievitare fuori dal proprio corpo.
- Paralisi:
  Il soggetto è impossibilitato a muoversi.

LE ALLUCINAZIONI

Le allucinazioni che avvengono al momento del risveglio hanno una caratteristica più intensa di quelle ipnagogiche. Studi fatti sostengono siano implicati numerosi meccanismi del cervello, ma come questo avvenga ancora non è del tutto chiaro. Il cervello verrebbe attivato come quando subisce una minaccia stimolando tutti i meccanismi di difesa e ciò rende molto forte e vivida l'esperienza vissuta. L'eventuale posizione supina assunta in quel momento potrebbe essere un ulteriore aggravio delle sensazioni, aggiungendo la sensazione di una scarsa difesa al momento difficile. Al contrario in taluni casi le allucinazioni visive e tattili sono di beatitudine, come per chi sperimenta la possibilità di lasciare il proprio corpo e muoversi con facilità all'esterno di esso.

PARALISI NEL SONNO

Dedichiamo un'attenzione maggiore all'ultima di queste esperienze, la paralisi, più che altro perché mentre nei primi casi il soggetto credente può spiegarsi l'accaduto con una presenza spiritica, quest'ultima ha un risvolto interessante ed inaspettato.

Senza scendere troppo in dettagli, la paralisi è dovuta a quell'aumento nell'encefalo dell'attività inibitoria sulle terminazioni nervose della colonna dorsale, messa in atto come autoprotezione per impedire i movimenti durante i sogni. Tale inibizione si può protarre anche fuori dalla fase del sonno e causare la sensazione di paralisi sul soggetto coscente; questo deficit che può arrivare anche al tentativo di urlare senza però riuscirci, incute paura ed angoscia che amplifica il disagio causando eventualmente anche un vero stato confusionale.

Tale situazione di costrizione può avvenire in concomitanza con altre illusioni sensoriali e questa è una possibile spiegazione anche di tutti quei soggetti che in buona fede affermano (o tramite ipnosi ricordano) di essere stati rapiti dagli alieni. La paralisi e le allucinazioni possono essere come detto precedentemente riconosciute già al momento, ma possono anche immagazinarsi nella nostra mente come falsi ricordi che l'ipnosi, pratica a cui si sottopongono molti dei soggetti che non sanno darsi spiegazione di frangenti di tempo obnubilati e che reputano come vere e proprie lacune temporali, riporta alla luce.

SOLUZIONE DEL PROBLEMA

I soggetti che soffrono cronicamente di tali disturbi possono cercare di risolvere la cosa o quantomeno limitarla imparando a riconoscere le illusioni e quindi imparando a controllare la propria emotività in quei frangenti. Non spaventarsi ed evitare il panico è di sicuro il passo più grande da effettuare per ridurre forza e tempi delle illusioni, incrementando un riposo migliore che a sua volta porta benefici in tal senso: non a caso le persone maggiormente affette da tale disturbo (e che non prendono medicinali o stupefaceni, oppure ancora non soffrono di patologie come ad esempio epilessia o Alzheimer) soffrono di stress, malesseri emotivi, stanchezza fisica e momenti di restoro non regolari.